Reiki nella teoria

La spiritualità del Reiki

Alla base del Reiki vi è una profonda spiritualità. Nonostante qui in occidente sia stato tramandato quasi unicamente come una tecnica di guarigione, il Reiki è in realtà (prima di tutto), una strada percorribile per raggiungere l’illuminazione o comunque il benessere totale.

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Basta che leggete i principi del Reiki per comprendere quanto ho appena detto. Non si parla in questi cinque punti di metodi di guarigione ma piuttosto di come potete stare in pace con voi stessi. Li riporto qui velocemente per comodità: solo per oggi… non essere adirato, non ti preoccupare, sii grato, svolgi il tuo lavoro con dedizione, sii gentile con i tuoi simili.

Con questo voglio dire che il Reiki è si una tecnica di guarigione complementare, ma che è prima di tutto una disciplina spirituale e il trattamento in se non può scindersi da questa unione.

La spiritualità del Reiki si fonda sul concetto olistico di benessere e malattia. Cioè prende in considerazione la totalità dell’essere umano, come corpo, mente e spirito. La medicina olistica è consapevole che, per curare il corpo, si deve lavorare anche sulla mente e lo spirito perché l’uomo non è una macchina dove cambiare i pezzi è sufficiente.

L’operatore che pratica il Reiki, su se stesso o sugli altri, non si prefigge neanche di eliminare i sintomi, ma piuttosto interviene sulla ragione spirituale o mentale che ha fatto scaturire la malattia. La causa vera e profonda.

Il punto di vista olistico della malattia

Il punto di vista olistico vede la malattia fisica come la conseguenza di uno squilibrio profondo. E’ il campanello d’allarme posto alla fine di una catena, l’ultimo segnale che vi avverte che qualcosa non ha funzionato, che avete preso una strada sbagliata e del tutto distolta da quella che è la vostra vera natura. Tuttavia se guardate bene, potete notare che la malattia se vista da quest’ottica non è più una vostra nemica, ma un’alleata che vi aiuta a crescere e prendere consapevolezza di quelli che sono i vostri reali bisogni.

Il termine olismo quindi, si rifà alla salute globale. In realtà non s’intende solo mente, corpo e spirito, ma anche l’ambiente esterno e la società. Ecco che diventa molto più difficile abbracciare completamente il concetto di salute per tutte noi persone industrializzate che viviamo poco a contatto con la natura e molto all’interno delle grandi città, dove ogni cosa deve essere svolta in fretta, dove lo stress è diventato padrone delle nostre vite.

Nella visione olistica delle cose la salute non è ricercata nel sintomo della malattia, ma nella causa. Viene analizzato l’interno sistema e non più l’organo. Per tornare al tema principale, il Reiki, il suo compito non è quello di curare, ma di portare l’equilibrio la dove è andato perduto stimolando così l’auto-guarigione del corpo.

Il Reiki quindi esclude la medicina ufficiale?

La risposta è OVVIAMENTE NO.  L’approccio olistico interviene su diversi piani, con lo scopo di portare al benessere. Stimola l’auto-guarigione presente in ognuno di voi. Tuttavia non esclude i metodi tradizionali e scientifici. Ciò che molte persone di solito non afferrano, è che la medicina olistica non ha in realtà finalità terapeutiche dirette. Il uso scopo è quello di equilibrare.

E’ chiaro che, soprattutto in caso di malattie molto serie è fondamentale curarsi seguendo la medicina tradizionale. Negli ultimi anni in particolar modo ha fatto passi da gigante riuscendo a curare e migliorare la prospettiva di vita di molti individui. Prendete come esempio quelle persone che devono assumere per tutta la vita medicinali, chiaramente non devono smettere di prenderli, altrimenti rischierebbero conseguenze molto gravi.

La medicina tradizionale e quella olistica dovrebbero lavorare insieme per il benessere generale vostro in qualità d’individui, purtroppo molto spesso chi si occupa della componente fisica della malattia, ignora completamente il disagio che si annida dietro.

Che gioco svolgono le emozioni?

Fateci caso, annotatele se necessario. In una giornata “tipo” prevalgono le emozioni positive o quelle negative?Purtroppo in una giornata accumuliamo grandi quantità di rabbia, paura, panico, rancore, agitazione più di quanto non facciamo con l’allegria, la serenità e l’amore. Le emozioni, ormai sicuramente lo avete sperimentato, mettono in atto delle strane reazioni. Avete paura e aumenta il battito cardiaco, provate ansia e le mani sudano o tremano, vi sentite opprimere durante una discussione e il fiato diventa affannato, sete nervosi e i muscoli del plesso solare si contraggono. Potrei andare avanti così ancora per molto tempo.

Cosa accade invece, quando siete felici e tranquilli? Vi sentite rilassati, pieni di energia e nella piena facoltà di controllare il vostro corpo.  Voi sperimentate questi stati negativi per mesi, forse anni. Li accumulate, il vostro corpo somatizza. Il suo funzionamento non è più corretto ed ecco che nascono diverse basi per permettere alla malattia di sorgere.

Tutto dipende dalle emozioni, quindi?

No, ci sono anche alcuni condizionamenti esterni che vi portano lontani dal vostro percorso. Sono insegnamenti che arrivano dal contesto culturale, dalla famiglia, dalla scuola e dalla società in generale. Pensate ad un bambino che nasce con il talento di saper pronunciare già così presto alcune parole di varie lingue straniere e si diverte (prende come un gioco), l’arricchimento del suo vocabolario multi linguistico.

Se tale caratteristica viene assecondata da grande potrebbe diventare un interprete, un traduttore, un elemento importante della società perché sa interagire con persone che parlano molte lingue. Se la stessa caratteristica viene ostacolata perché ritenuta “inutile” dal genitore, che preferirebbe vedere il figlio già predisposto ai lavori manuali (magari per portare avanti una tradizione di famiglia), ecco che il bambino si vede togliere il proprio dono dalle mani per ricevere qualcosa che non fa parte della sua indole. Esattamente quella cosa che l’avrebbe reso probabilmente una persona FELICE.Non dipende quindi tutto quando dalle emozioni.

A cosa serve il Reiki in tutto questo?

Lavorare con il Reiki, specialmente quando scegliete di prendere l’attivazione, vi permette di ristabilire l’equilibrio e l’armonia nella vostra vita. Si tratta quindi di una tecnica altamente spirituale, che vi aiuta a rintracciare la vostra vera strada. Grazie a lui potete ricordare qual è la vostra missione, potete ricordarla. Il Reiki induce alla guarigione naturale, vi rende vivi nel corpo e nello spirito ed equilibra la vostra energia.

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