Trattamenti Reiki

Il reiki combatte il dolore?

Torniamo a parlare di Reiki. Abbiamo visto che ultimamente è stato portato anche negli ospedali, non con lo scopo di guarire ma di rilassare e alleviare il dolore. In ospedale è usato per i trattamenti chemioterapici dei malati oncologici, ma viene richiesto anche nell’assistenza pre e post operatoria in altri reparti.

Il reiki quindi si, diminuisce il dolore. Interviene sulla mente e la rilassa, aiuta ad alleviare diversi sintomi fisici, ma anche l’insonnia, l’ansia e la depressione. Si perché supporta anche il trattamenti psicologico che inevitabilmente è necessario per il malato.

Se avete già iniziato a seguire la categoria dedicata al Reiki, avrete già avuto modo di capire un po’ come funziona. Il terapista reiki diventa un canale di energia, tra l’universo e chi si sottopone. Lavora quindi sul corpo, la mente e lo spirito, andando senza alcuna intenzione precisa a lavorare dove c’è bisogno. Nel Reiki il terapista non dirige l’energia, ma lascia che vada esattamente dove c’è bisogno. Non è facile, potrebbe sembrarlo ma non lo è affatto. Perché in fin dei conti si tratta di rimanere “estranei” al problema di chi si ha di fronte, significa dimenticare quasi qual è la malattia o il problema che lo affligge. Significa fare il vuoto mentale perché il pensiero e la visualizzazione porta il Reiki in una determinata parte del corpo e potrebbe quindi non arrivare alla radice del problema.

Con il reiki abbiamo già detto che si possono rimuovere i blocchi, armonizzare i chakra e le energie. Tuttavia è eccellente anche contro le tensioni fisiche, gli spasmi, i dolori, le contratture e le malattie, Non come tecnica di guarigione ma come tecnica complementare, che aiuta a lavorare sul problema e va a ridurre il dolore. Il rilassamento è profondo, vengono stimolati i naturali processi di guarigione.

Il reiki può essere usato:

 

  • Per trattare il dolore cronico, come quello artritico e fibromialgico
  • Per il mal di schiena cronico o acuto, lo stesso per il mal di testa
  • Può affiancare cicli di chemioterapia e radioterapia per ridurre gli effetti collaterali quali dolori addominali, vomito, nausea e diarrea
  • Per il malato terminale invece, lo sostiene a livello psicofisico.
  • Aiuta nel pre e post operazione a rimanere tranquilli e non cadere in stati di ansia, stress e depressione.

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