Spiritualità ed energia

Simbolo dello yin e lo yang

Erroneamente visti come il bene che si oppone (e si unisce) al male, oppure semplicemente come il buono e il cattivo. Lo yin e lo yang nascondono una simbologia ben più complessa di quella che noi occidentali tendiamo ad attribuirgli.

Il simbolo del Tao appartiene alla cultura cinese. Tutti noi lo conosciamo, anche se molto spesso in modo errato. Un tondo perfetto dove all’interno il nero e il bianco sono si separati (ma pur sempre in un ciclo continuo), ma uniti e mischiati grazie a una punta di bianco nel nero, e una punta di nero nel bianco. La cultura occidentale intende che, nel bene, c’è sempre un po’ di male e viceversa.

Da una parte è vero, lo yin e lo yang sono due principi opposti, ma è sbagliato pensarli come se fosse l’uno il bene e l’altro il male. Sono semplicemente opposti, divisi ma essenziali l’uno all’altro.

La storia dello yin e dello yang è molto antica. Si parla del 700 a.C e la rappresentazione grafica era molto diversa da quella di oggi. Lo yin era una linea spezzata mentre lo yang una linea continua. Il primo riferimento ai concetti racchiusi nel Tao si rintracciano già nel Libro dei Mutamenti.

Se in occidente si ritiene che due opposti non possono coesistere, in oriente è vero il contrario e questo simbolo ne è la manifestazione. Gli opposti sono complementari, coesistono. Ogni evento contiene sempre il suo aspetto contrario. Vi è sempre un seme che può trasformare l’altra parte nel suo opposto.

Il simbolo di per se rappresenta l’alternarsi delle due energie opposte e complementari. Lo yang è il sole, lo yin è l’ombra. L’uno è il giorno, l’altro la notte. Il collegamento per noi occidentali in bene e male è stato quasi immediato. E’ un ciclo continuo, l’alternanza che si ripete sempre. Così come giorno e notte continuano a rincorrersi senza incontrarsi.

Associazioni con lo yin e lo yang

Yin: luna, terra, destra, ombra, spazio, riposo, ovest e nord, materiale, materia, discesa, sotto, acqua, conservazione…

Yang: sole, cielo, sinistra, luce, tempo, attività, est e sud, immateriale, energia, salita, sopra, fuoco, trasformazione…

Questi visti sopra sono solo per fare degli esempi e sono i più comuni. Nella medicina cinese però, sono 9 gli opposti più importanti, quelli tenuti in massima considerazione. Sono il fuoco e l’acqua, il secco e l’umido, il caldo e il freddo, l’agitazione e la calma, il duro e il morbido, la rapidità e la lentezza, l’eccitazione e l’inibizione, il sostanziale e il non sostanziale, la trasformazione e la conservazione.

Perché parlare di yin e yang in un sito dedicato alla cristalloterapia a il Reiki? Perché questo simbolo in realtà influisce molto anche il nostro corpo ed è strettamente legato ai meridiani energetici  e in un certo senso a tutta la nostra vita.

Lo yin e lo yang rappresentano varie parti del corpo. Lo yang è ad esempio la schiena, la testa e gli arti postero laterali. Lo yin invece è la fronte, l’addome, gli arti interno mediali e gli organi. Il primo ha un’energia difensiva, il secondo nutritiva.

Gli organi sono yin, i visceri yang. I meridiani stessi, sono ora yin ora yang. E’ normale perciò che nella Medicina Tradizionale Cinese il simbolo del Tao rivesta una grande importanza. I suoi principi influenzano l’agopuntura, la riflessologia plantare e anche il Reiki. Senza dubbio non bisogna dimenticare anche l’importanza rivestita dai cinque elementi cinesi.

Andiamo a lavorare su queste energie durante un trattamento Reiki, ma anche con la cristalloterapia. Potete usare infatti pietre come l’aragonite, il diaspro rosso, la corniola, l’agata botswana, il cristallo di rocca e l’agata occhio di Shiva e le Mochi Balls.

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