Lifestyle

Cos’è l’aura, i sette strati e come vederla

Cos’è l’aura, i sette strati e come vederlaCos’è l’aura, i sette strati e come vederla

ìNel panorama delle discipline olistiche e delle pratiche energetiche, il concetto di aura continua a suscitare interesse e dibattito. Sempre più spesso, infatti, in ambito di cristalloterapia e Reiki si fa riferimento all’aura come a un elemento fondamentale su cui intervenire per favorire il benessere psicofisico dell’individuo. Il tema, tuttavia, lascia spazio a molteplici interpretazioni, spesso influenzate da tradizioni spirituali, teorie parapsicologiche e approcci scientifici controversi.

L’aura: un campo energetico invisibile e i suoi sette strati

L’aura viene descritta come un campo luminoso e vibrante che circonda ogni essere vivente, non percepibile dall’occhio umano se non da rare persone dotate di particolari capacità intuitive o percettive. Questo campo energetico si struttura in sette strati, ognuno con caratteristiche e funzioni specifiche che si intersecano e si sovrappongono senza confini netti, ma piuttosto attraverso differenze di frequenza vibratoria.

Il primo e più vicino al corpo è l’aura eterica, un sottile involucro che si estende di pochi centimetri e che penetra profondamente all’interno della materia corporea, come una rete che unisce e sostiene il corpo fisico. Questo strato riflette lo stato di salute fisica e la vitalità individuale.

Segue l’aura emotiva, situata a circa 10 centimetri dal corpo, che si manifesta con luci fluttuanti dai colori variabili e rappresenta il mondo delle emozioni e dei sentimenti. Attraverso la tonalità e l’intensità di queste luci è possibile percepire blocchi emotivi o squilibri energetici.

L’aura mentale si estende fino a circa 20 centimetri e appare caratterizzata da linee gialle di luce, soprattutto attorno alla testa e alle spalle. Questo strato è legato ai processi di pensiero razionale, alla lucidità mentale e alla capacità di apprendimento. Un’aura mentale dominante può indicare una persona molto razionale ma distaccata emotivamente, mentre una più fragile suggerisce una spiccata emotività.

A circa 30 centimetri si trova l’aura astrale, visibile come un guscio energetico che riflette lo stato emotivo profondo, inclusi dispiaceri e vulnerabilità. Colori scuri in questa zona possono segnalare fragilità emotiva, mentre cromie luminose indicano stabilità nei rapporti interpersonali.

L’aura eterica matrice si estende fino a 60 centimetri e si presenta come uno sfondo blu con linee trasparenti. Questo strato contiene le impronte energetiche che delineano il percorso futuro dell’individuo. Un’aura eterica matrice forte favorisce il senso di realizzazione e di appartenenza, mentre una debole può generare insoddisfazione e senso di smarrimento.

A circa 70 centimetri dal corpo si trova l’aura celestiale, legata all’amore divino e alla spiritualità. Caratterizzata da raggi intensi e rettilinei, questo strato, quando in armonia, indica una predisposizione verso la crescita spirituale e la connessione con energie superiori.

Infine, l’aura causale è l’ultimo strato e si estende fino a circa un metro dal corpo, assumendo la forma di un uovo che racchiude tutti gli altri strati. Conosciuta anche come uovo aurico, questa dimensione energetica rappresenta il collegamento con le energie universali e superiori.

Le interpretazioni spirituali e scientifiche dell’aura

L’idea dell’aura affonda le sue radici in molte tradizioni religiose e spirituali. In alcune correnti, come il cristianesimo, l’aura è associata esclusivamente a figure elevate come i santi, mentre in altre è considerata una caratteristica universale di ogni essere vivente, inclusi animali e piante.

Dal punto di vista della parapsicologia, l’aura viene spiegata come un’emissione di onde elettromagnetiche dalla lunghezza d’onda troppo lunga per essere percepita dalla retina umana, se non attraverso la vista periferica. Questa interpretazione tenta di collocare l’aura in un contesto scientifico, anche se finora la comunità scientifica ufficiale non ha mai riconosciuto l’esistenza dell’aura come fenomeno oggettivo.

Uno degli strumenti più famosi associati alla visualizzazione dell’aura è la camera Kirlian, inventata dagli omonimi coniugi Kirlian. Questa macchina fotografica cattura immagini suggestive di un’aura luminosa che circonda il corpo o gli oggetti fotografati. Tuttavia, la scienza ha dimostrato che tali immagini sono dovute a fenomeni fisici, come l’umidità superficiale, e non a una reale emissione energetica dell’aura. Nonostante ciò, molti praticanti di discipline energetiche continuano a utilizzare e a credere nell’efficacia della camera Kirlian come strumento diagnostico.

L’importanza dell’aura in cristalloterapia e Reiki

Nelle pratiche di cristalloterapia, la pulizia e l’armonizzazione dell’aura rappresentano un passaggio fondamentale. I cristalli vengono impiegati per rimuovere blocchi energetici e ristabilire un flusso vibratorio equilibrato attraverso un’azione diretta sugli strati aurici.

Anche nel Reiki, l’aura gioca un ruolo centrale: il trattamento spesso inizia con una “carezza aurica”, ovvero un lavoro delicato e profondo sugli strati energetici che circondano il corpo per favorire il rilascio di tensioni e stimolare il processo di autoguarigione.

La conoscenza approfondita dell’aura e dei suoi sette strati consente quindi agli operatori di queste discipline di affinare le tecniche di intervento, offrendo un percorso di riequilibrio energetico più mirato e consapevole.

Change privacy settings
×