Reiki nella teoria

Reiki: cos’è e come si pratica

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Un articolo introduttivo che spiega quali sono i principi del Reiki. Ho deciso di inaugurare questa sezione dedicata al Reiki pensando a coloro che si avvicinano oggi a questa tecnica di guarigione naturale, che vogliono saperne di più per curiosità o reale necessità. Lo scopo degli articoli in questione è quello di approfondire a 360° il tema, mostrandolo in ogni sua sfaccettatura. L’articolo di oggi è quindi un’introduzione ad argomenti che avremo modo di scoprire meglio nel corso dei mesi futuri. Tutto ciò che leggerete in queste pagine deriva dalla mia esperienza ed i miei studi. Ho iniziato a praticare Reiki circa 10 anni fa, da molto tempo ho raggiunto il secondo livello e qui ho deciso di soffermarmi, senza smettere di praticare. Non sono qui per insegnare, ma solo per condividere un percorso fatto di luce e amore!

Cosa significa la parola Reiki?

La parola Reiki è l’unione di due termini. Da una parte abbiamo REI, che significa Energia Universale. Dall’altra abbiamo KI, che vuol dire invece Energia Personale. Attivarsi al Reiki significa infatti diventare un tramite, usare il REI per trattare la persone che abbiamo davanti, invece del KI, come accade nella pranoterapia.

Questa energia viene trasmessa attraverso le mani, le quali non toccano mai il corpo della persona trattata ma restano distanti pochi centimetri. Esistono vari tipi di trattamenti che vedremo un po’ alla volta.

La principale forma di Reiki diffusa in occidente è quella insegnata dal Maestro Mikao Usui. L’insegnamento generalmente diffuso e accettato è quello che tale pratica deve portare all’illuminazione. In Italia e in altri paesi occidentali è visto più come una terapia energetica. Sono tante le persone che si avvicinano al Reiki, per ricevere un trattamento o essere attivati, inconsapevoli della spiritualità che vi è dietro.

Chi può ricevere e praticare il Reiki?

Potenzialmente tutti possono. Ricevere il Reiki è sicuramente più semplice perché significa sottoporsi ad un trattamento presso una persona attivata (solo un Master può dare tale attivazione). Praticare il Reiki invece, vuol dire aprirsi all’energia universale, diventarne un canale. Se desiderate diventare tramiti di questa energia dovete trovare un Master Reiki e farvi iniziare.

Dico che potenzialmente tutti possono praticarlo perché come accade poi per qualsiasi disciplina, ci vuole amore e dedizione per la strada che si percorre. Chi si avvicina al Reiki ritenendo che si tratti di una professione come un’altra, ben presto si troverà a cambiare strada.

Per il resto, non occorrono doti particolari, ne conoscenze mediche visto che di fatto non si opera sul corpo fisico e non lo si manipola in alcun modo. Il Reiki è “solo” un processo che porta ad armonizzare energeticamente i canali. Tutto ciò che serve è la vostra reale voglia di studiare, praticare, proseguire con amore su questa strada che non si conclude.

Come ho scritto nell’introduzione di questo primo articolo, mi sono fermata al secondo livello per scelta. Non ho nutrito il desiderio di diventare Master ma forse, un domani prenderò l’abilitazione al terzo livello senza però dedicarmi all’insegnamento. Ciò però non significa che ho interrotto la pratica, la strada è questa. Essere giunti ad un punto e da qui prendere tante infinite strade laterali, scoprirle. Se decidete di diventare Master, non significa che siete giunti alla fine del percorso, avete solo raggiunto una tappa, la strada sarà lunga come il resto della vostra vita.

I benefici del Reiki

benefici del Reiki sono davvero tanti. Il primo è quello di avviare in un percorso spirituale molto personale. Porta a dei cambiamenti interiori importanti e una maggior consapevolezza. Sono tante le persone che in questa nuova fase della loro vita decidono di smettere di fumare, bere alcol, far uso di stupefacenti… ma anche di dipendere psicologicamente dagli altri. Sono tanti i benefici anche a livello fisico. Aiuta a espellere le sostanze dannose accumulate, rende più forte il sistema immunitario, stimola la circolazione sanguigna e quella linfatica oltre che la rigenerazione dei tessuti.

Il Reiki è un grande alleato anche per i malati. Aiuta ad affrontare meglio la malattia e riduce allo stesso tempo gli effetti collaterali dei farmaci assunti. Sul piano mentale porta rilassamento, riduce lo stress e insegna a fronteggiare le situazioni critiche della vita. Aiuta a sciogliere i blocchi emotivi e spirituali.

Tante cose che potete fare con il Reiki

 

I tre livelli Reiki + il master

I livelli Reiki sono tre. Si unisce a loro il livello del maestro, quello che vi abilita all’insegnamento. Farsi abilitare ha un costo, c’è chi lo ritiene giusto e chi invece no. Io ho già espresso il mio pensiero nell’articolo quanto costano i livelli Reiki? Adesso voglio parlarvi brevemente dei tre livelli, cosa sono e a cosa vi conducono.  Solo un master può attivarvi.  Potete poi cliccare sul vari link per leggere l’approfondimento.

Primo livello

Detto anche attivazione al Reiki. Si chiama Shoden. Tutto inizia da qui, è lui che avvia il tuo percorso di crescita con il Reiki. Un bravo maestro ti spiega che il Reiki non è solo guarigione, ma anche spiritualità e di conseguenza crescita personale, il raggiungimento di uno stato di benessere. La mia attivazione al primo livello si è svolta in due giornate. Può essere in solitaria oppure in gruppo ma al momento del rituale, restate soli con il maestro. Ricevete ben quattro iniziazioni energetiche. Il master apre i vostri canali e li pulisce. Con il primo livello impari a trattare te stesso. Scopri come purificare gli oggetti.

Secondo livello

Il secondo livello, conosciuto come Chuden, va a rafforzare il primo. È qui che scoprite finalmente i simboli Reiki. I simboli vi permettono di accedere a vari piani dell’esistenza e lavorare così sia sul piano fisico, emotivo, spirituale e mentale. Anche in questo caso l’incontro dura due giorni.  Non c’è un tempo standard da far passare tra il primo e il secondo livello del Reiki.

Questo livello ti permette di lavorare oltre il tempo e lo spazio, entrare in contatto con te stesso. Puoi iniziare a fare i trattamenti a distanza, impari a fare i trattamenti per alcuni dolori e quelli che portano a una disintossicazione del corpo.

Terzo livello

Il terzo livello e il livello del maestro non coincidono, anche se qui in occidente spesso si tende a credere che sia così. Questo perché si, chi decide di diventare Maestro non fa il terzo livello, meglio dire che i due coincidono. Ci sono però tante persone che scelgono di prendere il terzo livello ma non vogliono abilitarsi all’insegnamento. Così, fanno il terzo livello.

Mi spiego meglio. Con terzo livello ottenete l’iniziazione di un maestro, ma non l’abilitazione ad attivare gli altri.

Potenzia la vostra energia, vi eleva spiritualmente. Apprendete la scansione energetica e la tecnica di inviare energia con gli occhi. Apprendete anche il quarto simbolo.

Livello del Master

Vediamo adesso il livello del maestroDovete capire se è davvero quello che desiderate. Anche perché è una responsabilità tramandare Reiki. Dovete essere maestri veri, seguire le persone che si rivolgono a voi passo dopo passo. Essere capaci di soddisfare le loro curiosità e non deludere le aspettative. Dovete essere i primi a fare un profondo lavoro di crescita.

Non dovete possedere particolari requisiti per raggiungerlo. Non è il livello degli eletti. Dovete “solo” essere pronti ad assumervi le vostre responsabilità e fare un lavoro su di voi destinato a lavorare tutta la vita. Siete pronti?

Se invece pensate che sia un bel titolo e lo considerate solo una buona fonte di guadagno, sicuramente troverete molti altri percorsi più adatti!

Tenete di conto che dal primo livello a quello del master, di solito passano anni. Anche in questo caso non c’è un tempo standard.

Ci sono diplomi?

Si, a ogni livello raggiunto ottieni un diploma. Sappiate che non è riconosciuto dallo stato italiano. Tuttavia vi permette di lavorare come terapista Reiki. Aprendo P.IVA come operatori olistici potete praticare ma, per poterlo fare in un ospedale, dovete possedere anche il diploma di infermiere, essere un operatore sanitario o un dottore. Potete approfondire leggendo l’articolo ottengo un diploma con il Reiki?

Quali sono i principi del Reiki

  • Solo per oggi non essere adirato
  • Solo per oggi non ti preoccupare
  • Solo per oggi sii grato
  • Solo per oggi svolgi il tuo lavoro con dedizione
  • Solo per oggi sii gentile con i tuoi simili

“Solo per oggi” certo, ma ogni giorno dovete rispettarli, o almeno provarci. Fallirete perché vi capiterà di arrabbiarvi, preoccuparvi, dimostrarvi ingrati, lavorare svogliatamente e non essere gentili. Ma provateci, fate del vostro meglio in ogni momento. I principi del Reiki richiamano all‘importanza del QUI e ORA. Non sono regole universali che v’inviano dietro negatività o punizioni, non ci sono disastri nel non rispettarli. Questi principi però fanno un piccolo miracolo nella vostra vita. Vi rendono più felici, più consapevoli del momento che state vivendo.

Esistono regole da seguire nel Reiki?

Voglio concludere questo articolo sul Reiki, rispondendo ad alcuni dei dubbi più comuni tra coloro che si avvicinano. Se ne avete altri, non dovete far altro che scrivere la domanda nei commenti e cercherò di rispondere il prima possibile, se rientra tra le mie competenze.

Chi fa Reiki deve essere necessariamente vegetariano?

E’ risaputo che molti reikisti decidono di seguire la strada della dieta vegetariana o vegana. Tuttavia non è un obbligo e sono tantissimi quelli che non variano assolutamente la propria alimentazione. Sicuramente seguirla ha i suoi vantaggi. Rinunciare alla carne significa mantenere il corpo pulito, libero dalle tossine. Ciò permette all’energia di fluire meglio, alla mente di restare più lucida. Di alimentazione e Reiki ho già parlato approfonditamente nell’articolo dedicato.

Sono cristiano, posso praticare Reiki?

Il Reiki non è legato a nessuna dottrina religiosa, perciò potete praticare Reiki qualsiasi sia la cosa in cui credete. Per correttezza però vi dico che molti esponenti della chiesa cristiana dicono che è una pratica incompatibile con la fede. Vi dico anche un’altra cosa, ho conosciuto moltissimi Master che sono cattolici credenti e praticanti.

Posso continuare a curarmi in modo convenzionale?

Non solo potete, ma dovete. Il fatto che decidete di avvicinarvi al Reiki per via di una malattia, non significa affatto smettere di affidarvi alle cure mediche. Il Reiki vi aiuta ad affrontare meglio la malattia e ridurre gli effetti collaterali dei farmaci, ma non sostituisce in nessun caso le cure specialistiche.

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