Trattamenti Reiki

Differenze tra Reiki e Pranoterapia

Esiste una grande differenza tra Reiki e pranoterapia. Oggi con questo articolo, voglio evidenziare quelle che sono si le differenze, ma anche le similitudini. Chi destreggia l’una o l’altra tecnica, spesso rifiuta di accettare la validità di quella che invece non utilizza.

La verità è che oggi il Reiki e la Pranoterapia, sono due fra le tecniche più diffuse. Sempre più persone si rivolgono ai terapisti di queste due discipline per ottenere risultati concreti nella vita di tutti i giorni. Sotto certi aspetti sono due discipline simili, ma in realtà nascondono differenze abissali. La prima è la loro radice. Il Reiki è una tecnica Orientale, mentre la Pranoterapia è Vedica.

Il punto in comune

Il punto in comune tra le due pratiche è quello che l’energia esiste e viene utilizzata. Accettano e credono nell’esistenza del campo energetico e ritengono che tutto sia unito. Insomma, condividono una visione prettamente olistica. Non si tratta di una cosa comune solo dal punto di vista teorico. Sia il reiki che la pranoterapia permettono all’operatore di trattare il cliente attraverso l’energia emanata dalle mani, le quali devono essere posizionate sul corpo.

Pranoterapia: di cosa si tratta?

E’ contemplata nella filosofia Vedica. Agisce sul campo energetico grazie all’energia irradiata dalle mani. Qui in occidente il cliente deve restare vestito e le mani rimangono a distanza. La cosa cambia e non poco in occidente, dove il concetto di nudità non è visto con imbarazzo.

Il pranoterapeuta lavora su Shushumna, il canale allineato con la colonna vertebrale. Su esso si trovano i sette chakra. Lavora anche su Ida e Pingala, i quali si avvolgono su Shushumna. Questi sono i principali tre nadi. La pranoterapia accetta i sette chakra e su di essi lavora. Li analizzeremo un po’ alla volta all’interno di questo blog.

La prima vera differenza con il Reiki a mio avviso è che il pranoterapeuta non ha bisogno di iniziazioni. Cosa che invece accade nel Reiki. Perché diventi pranoterapeuta comunque, devono essere verificate le sue capacità. La pranoterapia infatti, si basa sull’idea che ogni essere vivente possiede energia. Il pranoterapeuta però ne ha di più, ha quindi uno scompenso energetico e ne possiede in quantità superiori.

Durante il trattamento si lavora a livello energetico, imponendo le mani sui chakra e i tre nada principali. La pratica viene potenziata dalla visualizzazione.

Reiki: le differenze con la pranoterapia

Del Reiki parliamo sempre qui sul sito. Sappiamo bene qual è la sua storia e che si basa sulla Medicina Tradizionale Cinese. Con il Reiki si lavora quindi sui dodici meridiani energetici. Considerando che ormai il Reiki va oltre la religione e la cultura, in molti considerano ormai i sette chakra. La mia insegnante Reiki infatti, ci tramandò questa sua visione. Non è la sola, il Reiki infatti prende in considerazione i canali energetici della filosofia Vedica.

Il Reiki però è strettamente collegato anche con i meridiani, per questo motivo un po’ alla volta ne parliamo, così come anche discuteremo dello Yang e dello Yin.

Il Reiki prevede che l’operatore sia iniziato alla pratica attraverso il primo, il secondo e il terzo livello. Viene quindi attivato ad attingere dall’energia cosmica. Mentre il pranoterapeuta attinge alla propria personale energia, il terapista reiki prende completamente dall’universo.

Mettiamo in evidenza le differenze

  • L’operatore Reiki è un canale tra la persona e l’energia Universale. Non deve indirizzare l’energia con la visualizzazione ma lasciare che sia l’energia a dirigersi dove c’è bisogno. Anzi, la visualizzazione può ostacolare il raggiungimento del benessere. Irradia l’energia e quindi non rischia di assorbire niente di negativo dal cliente.
  • Il pranoterapeuta è la fonte dell’energia. Non rifiuta la presenza dell’energia universale, ma si vede come parte della stessa. Tutto ciò lo porta a non operare quando ha dei problemi personali, quando si trova ad elaborare situazioni personali importanti o se non si sente bene. Deve poi utilizzare la visualizzazione. Una sua mano assorbe e una irradia energia. In pratica un operatore non preparato può prendersi le energie negative del cliente.

Bene, le differenze le abbiamo viste. E’ impossibile a mio avviso dire che una è migliore dell’altra. Potete ovviamente sentire una predisposizione per l’una o per l’altra (come io con il Reiki), ma mi risulta impossibile screditarne una. Sono due pratiche diverse, ma non in competizione. L’unica cosa importante è lo scopo, e questo è il principale punto in comune. Entrambe vogliono promuovere il benessere del cliente.

Voto all'articolo: 1 Stella2 Stelle3 Stelle4 Stelle5 Stelle (2 voti, media: 4,00 di 5 )
Loading...

Lascia un commento