Spiritualità ed energia

Hatha Yoga: benefici e posizioni più comuni

Quando si parla di yoga quasi sicuramente ci rivolgiamo allo stile meglio conosciuto come hatha yoga, in assoluto il più diffuso in occidente. I benefici dalla pratica delle principali posizioni sono ormai noti a tutti, anche a chi in realtà non lo ha mai praticato. Questo perché in fin dei conti tutti abbiamo un’amica che lo pratica, o un fratello o un genitore. E sicuramente ha descritto tutti i benefici che ha ottenuto dalla pratica costante.

Le posizioni yogiche, conosciute come asana, possono effettivamente migliorare la qualità della nostra vita. Come sempre la parola d’ordine è costanza. Se state pensando di iniziare a fare yoga è probabile che troverete nello hatha la tecnica che fa al caso vostro.

I benefici dello Hatha Yoga sono tanti. Non ottenete niente però se vi limitate a praticarlo quando avete voglia e tempo. Come tutte le cose richiede molta costanza se desiderate effettivamente vedere benefici che durano nel tempo. Il consiglio che vi do è di iniziare a praticarlo seguendo un buon corso di hatha yoga. Di solito gli appuntamenti non sono più di due volte a settimana ma voi potete continuare a praticarlo il resto della settimana comodamente a casa vostra.

Benefici dello Hatha Yoga

Lo yoga è una pratica fantastica quando si tratta di imparare a conoscere il proprio corpo. Durante gli esercizi capite i vostri limiti e ogni giorno muovete un piccolo passo nella direzione giusta per superarli poco a poco. In questo modo imparate anche a conoscere i limiti della mente, voi stessi.

Con una pratica costante potete notare un miglioramento tanto sulla salute psichica che quella fisica. Tra i primi effetti positivi che si possono notare sono un corpo molto più flessibile, i muscoli diventano più elastici e le articolazioni tornano a essere molto più in salute e perdono la rigidità che per tanto tempo le ha caratterizzate, probabilmente a causa della vita sedentaria.

Sempre a livello fisico vi aiuta a migliorare la vostra postura e combatte una serie di dolori. Non c’è da sorprenderci se molte persone scelgono di avvicinarsi allo yoga proprio con lo scopo di risolvere questi piccoli problemi. Il più comune in assoluto? Il mal di schiena. Le asana comunque svolgono un ottimo effetto calmante e rilassante. Tanto sul corpo quanto sulla mente. A proposito di mente, quali sono i benefici perciò che tanto vengono promossi quando si parla di hatha yoga?

Prima di tutto il riconoscere i propri limiti. Una volta riconosciuti infatti potete scegliere. Quali volete superare, fin dove potete e volete spingervi per l’auto miglioramento? Prendere consapevolezza di chi siete e di cosa potete fare è un bene perché in questo modo potete seriamente lavorare da li a migliorarvi. Non solo, lo yoga è concentrazione sul presente e l’allontanamento dei problemi. Durante la pratica yogica allontanante le paure, i dubbi e il giudizio verso voi stessi e gli altri. La mente è più calma e di conseguenza lo è anche il corpo e lo spirito.

Come nasce lo Hatha Yoga?

Lo Hatha Yoga è nato in India molti secoli fa. Sono due i testi antichi che ne fanno riferimento. Solo in seguito però la pratica è arrivata in Occidente, regalandoci tutti i molti benefici. Lo yoga è stato concepito come una pratica che unisce e armonizza tanto il corpo quanto la mente. Non solo, è l’armonizzazione tra l’energia personale e l’energia universale.

Alcune posizioni tipiche dell’Hatha Yoga

Le posizioni yogiche sono le asana e sono numerose. Attraverso i movimenti del corpo specifici che devono essere fatti sul ritmo di una corretta respirazione, si ottiene tutta la serie di benefici visti su. All’inizio è perfettamente normale non saperli praticare ma con il tempo tutto diventa molto più semplice e man a mano vedrete come il vostro corpo si scioglie e riesce a praticare gli esercizi in modo molto più fluido.

1. Posizione del cobra

Conosciuta con il termine sanscrito Bhukangasana, la posizione del cobra ci vede sdraiati sul tappetino a proni, con i palmi delle mani sotto le spalle. I gomiti vanno piegati e devono restare ben vicini al corpo. Inspirate e allungate le braccia così da sollevare il torace da terra. La pancia però deve restare a contatto con il tappetino

2. Posizione del cane a testa in giù

E’ probabilmente la posizione più famosa. In sanscrito è conosciuta come Adho Mukha Svanasana. E’ parte, insieme alla posizione appena vista, del Saluto al Sole. Mettetevi in ginocchioni sul tappetino, con i palmi che poggiano in terra e la schiena perpendicolare al pavimento. I piedi devono essere leggermente distaccati. Sollevatevi portando i talloni verso terra e allungando bene la schiena, dovete raggiungere la forma di una V rovesciata. All’inizio sentirete probabilmente tirare le gambe e i talloni non arriveranno a terra, non sforzatevi troppo. Vedrete che con la pratica yogica riuscirete a sciogliervi e a raggiungere le posizioni corrette, ma richiede tempo.

3. Posizione dell’albero

La posizione dell’albero, cioè Virksasana, è un’asana molto nota. Vi aiuta infatti a ottenere un grande equilibrio. Le gambe sono il tronco, le braccia invece diventano i rami. Parte di tale asana è il radicamento. Dovete infatti come prima cosa radicarvi e dopo sollevare le braccia. Dovete mantenere poi l’equilibrio su una sola gamba sollevando l’altra all’altezza della caviglia e man a mano della coscia. I palmi delle mani devono essere uniti e restare all’altezza del petto o sopra la testa. Alcune pietre possono venire in vostro soccorso nella posizione dell’albero e sono un po’ tutte le pietre nere, come per esempio l’onice nera, l’ossidiana o la tormalina. Vi aiutano infatti nel radicamento a terra.

4. Posizione della candela

In India è considerata la regina delle asana perché può portare una grande serie di benefici. Dovete mettervi supini e alzare le gambe insieme alla sezione lombare, mantenendo gli arti tesi. In pratica testa e mezzo busto restano a terra e il resto del corpo è in posizione verticale. I benefici sono numerosi. Il sangue circola meglio, la linfa uguale. Il corpo viene ossigenato meglio.

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